
Ritenzione idrica,
gambe gonfie e pesanti
La ritenzione idrica rappresenta il 1° STADIO della cellulite, difatti può anche essere chiamata cellulite edematosa. Essa si presenta con edema (ristagno di liquidi), dissociazione adipocitaria, stasi microcircolatoria, e la pelle sottoposta a compressione presenta il cosiddetto effetto a buccia d’arancia.
Quando le pareti dei vasi sanguigni degli arti inferiori perdono tono e si sfiancano, rallenta il flusso sanguigno e si ha una compromissione della circolazione dei capillari che nutrono il pannicolo adiposo.
I capillari si dilatano e le loro pareti diventano più permeabili, parte dell’acqua fuoriesce e invade lo spazio interstiziale tra le cellule adipose. A causa dell’edema che si verifica, gli adipociti si allontanano gli uni dagli altri, il tessuto adiposo perde la sua normale architettura e le cellule adipose non riescono più a svolgere le loro normali funzioni metaboliche e diventano resistenti alla lipolisi (eliminazione dei grassi dalla cellula).
Gli adipociti non riescono a ricevere sangue pulito e non riescono ad espellere quelle di scarto, le tossine libere vengono riassorbite da altre cellule peggiorando nel tempo la situazione. Se l’alterato scambio tra microcircolo e adipociti persiste e si cronicizza, il ristagno di liquidi e scorie irrita il tessuto adiposo fino a modificarne la struttura (evoluzione della cellulite).
È quindi IMPRESCINDIBILE, per l’ottenimento dei migliori risultati sull’inestetismo della ritenzione idrica, lavorare sulla STIMOLAZIONE DEL SISTEMA MICROCIRCOLATORIO e non solo sul drenaggio linfatico.
La presenza di ritenzione idrica può aumentare in periodi dell’anno in cui il sistema circolatorio viene sottoposto a maggior stress, ovvero durante il periodo primavera-estate in cui l’aumento delle temperature e del tasso di umidità tende a peggiorare, causando anche una fastidiosa sensazione di pesantezza e/o dolore agli arti inferiori.